D.A.

Negli ultimi anni mi sono avvalso della tutela dell’avvocato Ferdinando Mauro in più occasioni. Quando un cliente ritorna dallo stesso legale lo fa a ragion veduta, ma non necessariamente perché questi gli ha consentito di vincere una causa. Spesso, anzi, ritorna perché è stato consigliato a non procedere o a intraprendere la via di volta in volta più ragionevole da percorrere, la migliore, per il cliente. A spingermi a scrivere queste poche righe è proprio tale onestà intellettuale, che oggi spesso porta a dissuadere l’assistito dal far valere le proprie (pur buone) ragioni per evitare che, dopo anni, egli approdi ad una vittoria che nei fatti è spesso derubricata a farsa. Chi si rivolge ad un avvocato, inoltre, non di rado si trova ad essere turbato, vittima di un senso di apprensione da cui è difficile liberarsi e che è ben noto a chi l’abbia provato. In questi casi oltre alla competenza e all’onestà è l’empatia, la capacità di condividere il disagio e la sofferenza altrui che, a mio parere, rende un avvocato “migliore” di un altro. Proprio questa manifestazione di umanità costituisce un’ulteriore prerogativa che mi porta a raccomandare senz’altro e vivamente l’avvocato Mauro.